sempre liberi di agire   ombre e sogni

 

L'ARTICOLO 18 della Costituzione Italiana dice:

"I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente,

senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli

dalla legge penale.

Sono proibite le associazioni segrete...".

PERCHE' ALLORA LA MASSONERIA NON VIENE CONSIDERATA FUORI-LEGGE ?

Lo stesso discorso vale per...

associazioni esoteriche, sataniche e variopinta compagnia
che hanno sempre qualcosa e qualcuno da nascondere:
illeciti, introiti, pezzi grossi, GROSSI PEZZI... ecc.,
favoriti da AUTORITA' sempre a caccia di provvigioni e di voti.

Tutto ciò fa pensare che l'Italia sia entrata
non nel terzo millennio, ma nel terzo mondo;
oppure non in Europa, ma in Africa...
con tutto il rispetto per i poveri e gli emarginati
che, sicuramente, hanno una dignità superiore alla nostra.

 

 

Sempre liberi d’agire

 di Giovanni Pannunzio, Vita Pastorale 5-2002

 

Se ne conoscono bene i pericoli, eppure mass media, servizi telefonici, pagine gialle e pagine utili continuano a pubblicizzare i ciarlatani, favorendo raggiri e drammi umani. Con il silenzio dei politici e delle forze dell'ordine.

«Qualcosa non va se abbiamo ricevuto più minacce e processi noi di Telefono Antiplagio che non risarcimenti i cittadini truffati».

 

Nonostante il fenomeno magico e i suoi pericolosi risvolti siano inconfutabili, continua lo stillicidio di persone truffate dagli operatori dell’ occulto; vari episodi, più o meno recenti, lo dimostrano. E’ recente la notizia dell'arresto di un sedicente "mago esorcista" che ha ridotto sulla sedia a rotelle una donna. Nel nostro Paese continuano a operare società e ciarlatani, favoriti da imprenditori importanti e colletti bianchi, non disposti a rinunciare ai proventi di truffe ed estorsioni, che da oltre un decennio rovinano economicamente e moralmente migliaia di famiglie italiane, di malati e di disoccupati, attraverso i soliti circuiti editoriali e televisivi. La vicenda Wanna Marchi, a quanto pare, non ha insegnato niente. Fin dall'inizio degli anni '90 esistono prove concrete sull'attività magica dell'ex imbonitrice su Rete A e Rete mia e delle società o ciarlatani a esse collegate. Di costoro le autorità, pur informate, continuano a non tenere conto, forse per non dover rendere ragione delle loro omissioni. Wanna Marchi ha perpetrato gran parte dei suoi illeciti alle dipendenze di un iscritto alla loggia massonica P2 e in una Tv privata nazionale, ricettacolo di ciarlatani, presieduta da un massone iscritto alla loggia Camea (scoperta da Giovanni Falcone). Il risultato è che migliaia di cittadini non vengono risarciti e le Tv continuano a dare spazio a imbroglioni che, operando con le stesse modalità di Wanna Marchi, provocano nuove tragedie.

 

Basta cambiare numero

 Anche l'individuazione della maga di Corno dalle svariate identità, pubblicizzata su noti periodici, e delle sue migliaia di vittime non ha insegnato niente. Alcuni giornali di  case editrici qualificate (Rizzoli, Rusconi ecc.) continuano a vendere, senza alcuno scrupolo, spazi pubblicitari a ciarlatani inesistenti, con tanto di foto grafie fasulle, facenti capo alle solite società.  Perfino i raggiri dei cosiddetti servizi Audio tel 166 non hanno  insegnato niente.  Anzi, sono stati affiancati da altri prefissi 899 molto più  costosi e pericolosi  per le famiglie italiane, concessi a società  senza scrupoli, alleate con Televideo (Rai), Mediavideo (Mediaset), la nuova Rete A, Mediaprofit e Odeon, oltre che con la Telecom e lo Stato: che partecipano agli introiti dei maghi telefonici rispettivamente per il 30 e il 20%. Le oltre 600 attività truffaldine reclamizzate dalle Pagine Gialle Seat, a partecipazione statale, e dalle Pagine Utili di Berlusconi, non hanno insegnato niente anch'esse: centinaia di ciarlatani continuano a essere presenti sia nelle due pubblicazioni citate (inviate gratuitamente a milioni di famiglie italiane) sia su Internet. E i governi non intervengono. Non si vergognano? La Seat, di cui è azionista il Ministero dell'Economia, pubblicizza tra l'altro (sul sito Virgilio) giochi d'azzardo vietati, messi in atto da società operanti in paradisi fiscali che, attraverso carte di credito e versamenti W.U., dirottano in Medio Oriente il denaro sottratto alle famiglie.

Le numerose condanne di maghi e affini per pubblicità ingannevole, pronunciate dall'Antitrust e pubblicate su Internet, non hanno insegna­to niente. Se le autorità preposte avessero letto quelle sentenze o almeno le comunicazioni inviate loro dalla stessa Antitrust, avrebbero ri­scontrato e arginato ciò che sta ac­cadendo oggi, evitando ulteriori drammi umani.

 

Ci salverà il Gabibbo?

A tutto ciò vanno aggiunte mi­gliaia di segnalazioni della nostra as­sociazione Telefono Antiplagio, ignorate dalle autorità e da alcuni media, che invece hanno sfruttato il nostro servizio di volontariato, senza nemmeno citare la fonte, per dimostrare quanto sono bravi a fare le inchieste e ad elaborare i dati altrui. Il risultato è che oltre 95 cittadini su 100 non firmano le denunce per paura e vergogna, ma anche per l'atteggiamento dei giornalisti a caccia di successi personali e casi umani e, soprattutto, per la non collaborazione delle forze dell'ordine. Un esempio? Il 25.03. 2002 ci è giunta questa email: «La questura ha rifiutato la denuncia presen­tata da mia madre in quanto "tra omicidi, furti e altro" non ritengono importante una segnalazione di questo tipo. L'hanno invitata ad attendere che passi il quin­dici del prossimo mese e buttare via la lettera. Che fare?». Il caso in questione riguarda alcune società na­te in Italia e allargatesi in Francia, Regno Unito ecc. che, tramite posta ordinaria, usano il marchio e il volto di una pre­stanome, la ciarlatana Maria Du­val, per incutere terrore alle fami­glie di tutta Italia e chiedere dena­ro entro una data che potrebbe ri­velarsi funesta.

Cosa dobbiamo rispondere a chi ci chiede "che fare"? Che bisogna rivolgersi al Gabibbo o a Mar­razzo su Raitre? Le modalità e le somme estorte sono le medesime di Wanna Marchi: così come l'indifferenza delle autorità. L'aspetto più preoccupante, però, è che nessuno indaga sulla destinazio­ne dei soldi incassati; nessuno si chiede qual è il loro utilizzo finale; nessuno verifica se gli importi delle fatture emesse dai media corrispondono agli impor­ti pagati dai maghi.

Ormai creare fondi neri è diventa­to uno sport nazionale; ma chiude­re il recinto dopo la fuga del bran­co, come al solito, è una presa in gi­ro per i cittadini onesti: fuga favori­ta, inavvertitamente, anche dalla trasmissione Tv Mi manda Rai 3 (nella puntata dei 27.03.2002) che, nel tentativo di supplire alle inadem­pienze delle autorità, ha "invitato" alla sparizione i responsabili delle truffe di Maria Duval. Chi non ta­glierebbe la corda dopo quanto è successo a Wanna Marchi & company? Il risultato è che, per l'ennesi­ma volta, i cittadini irretiti non ver­ranno risarciti.

Quella dei maghi è una fonte di guadagno incontrollabile e irrinunciabile, d'altronde gli spazi pubblici­tari televisivi destinati ai truffatori costano di più (come quelli dei telefoni porno), in quanto bisogna fare i conti con il fattore rischio. Chi è cosciente di rischiare di violare la legge (ciarlatano o editore che sia) e ingannare il prossimo si deve tutelare dalle sorprese sgradevoli, dalle denunce e da ciò che ne consegue (spese legali ecc.).

 

Lo psichiatra no, il mago si

Le Tv conoscono bene il contenu­to delle pubblicità che mandano in onda, così come i giornali: è ridicolo voler convincere l'opinione pubblica del contrario. E mentre ci si arrovella su norme più severe per le televendi­te, non si riflette sulle soluzioni mi­gliori. Non sarebbe più semplice e ci­vile impedire le pubblicità dei ciarla­tani, di chi vende numeri del lotto, di chi si sostituisce al medico o al sacer­dote? Perché nel nostro Paese lo psi­chiatra non può farsi pubblicità e il mago si? A proposito: anche la som­ministrazione di prodotti e cure dima­granti non è competenza esclusiva del medico? Perché in Italia è vietata la réclame del fumo e non quella dei ciarlatani? Alla classe politica interes­sa realmente la salute dei cittadini o è solo propaganda? Tra l'altro la carto­manzia, l'esecuzione di esorcismi ecc. nel nostro Paese sono illeciti: per­ché ne è permessa la pubblicizzazione? Perché ai maghi è consentito ad­dirittura usare le linee audiotel? For­se le forze dell'ordine non leggono i giornali e non guardano la Tv? 0 la nostra classe politica, più semplice­niente, non vuole sembrare repressi­va? E’ probabile, ma è solo un para­vento. La realtà è un'altra: chi se la sente di fermare uno dei più grossi bu­siness esistenti, che arricchisce pochi (sempre i soliti) e impoverisce molti? Se i cittadini capissero che l'ignobile comportamento di Wanna Marchi & company è solo la punta di un ice­berg, e che il fenomeno è nato e cresciuto con il beneplacito dei principa­li gruppi editoriali italiani, di uomini politici e di caste privilegiate, cosa ac­cadrebbe? Come reagirebbero le fa­miglie se fossero consapevoli di non essere state tutelate da chi aveva il do­vere di farlo, da chi ha chiesto loro sa­crifici e consensi? Da chi si è riempi­to la bocca di espressioni come "edu­cazione alla legalità", "difesa dei de­boli", "giustizia giusta", "solidarie­tà", e nel frattempo si riempiva le ta­sche accordandosi con i ciarlatani per partecipare all'estorsione più gra­ve della storia contemporanea italia­na? Da chi, per anni, ha rappresenta­to una realtà illusoria, distorta e in­gannevole, prospettando a chi vive in stato di necessità soluzioni prefabbri­cate a pagamento?

 

L'inchiesta della Cutuli

Personaggi disgustosi come il mago Otelma, Wanna Marchi, i medium Altea e Azzoni, Maria Duval ecc. non avrebbero potuto portare alla rovina milioni di persone e abusare della credulità popolare senza collu­sioni e complicità editoriali. Il primo (Otelma), in una rara inchiesta pub­blicata da Epoca e realizzata nel 1995 dalla compianta Maria Grazia Cutuli risultò in testa ai ciarlatani più ricchi, con un reddito dichiarato di 460 mila euro annui. Se Otelma ha guadagnato tanto, quanto ne avrà be­neficiato chi lo ha pubblicizzato, pri­mo fra tutti il suo pigmalione Mauri­zio Costanzo?

A questo punto abbiamo deciso di mettere in discussione anche il nostro servizio di volontariato: in otto anni abbiamo avuto più minac­ce e processi noi che risarcimenti i cittadini truffati. Abbiamo toccato con mano la consistenza del busi­ness e delle protezioni: se si arriva a querelare e intimorire un comitato di volontariato con stuoli di legali e complici in ogni settore, nessuno escluso, vuol dire che Telefono Anti­plagio ha toccato un nervo scoper­to. Ma allo stesso tempo vuol dire che continuare a fare denunce equi­vale a non vivere: non si possono co­stringere dei volontari a nasconder­si. I maghi attribuiscono ai loro po­teri il nostro insuccesso: facile quan­do si ha il denaro per pagare consu­lenti, avvocati e agenzie pubblicita­rie. Noi invece crediamo che l'insuc­cesso sia un fallimento per la socie­tà civile, ammesso che in Italia ne esista ancora il ricordo.

Infine poche parole per le povere vittime, in balia di sé stesse: tra colo­ro che le ritengono stupide ci sono anche i politici, gli imprenditori e i pubblicitari conniventi con i maghi. Fino a quando la democrazia sarà plutocrazia (governo dei ticchi), fi­no a quando le religioni vorranno esercitare il controllo sociale, fino a quando la superstizione prenderà il sopravvento sulla fede, le loro prede non potranno sperare nella condivi­sione di nessuno, per non dover poi fare i conti con l'ipocrisia e l'amarez­za della solitudine. I ciarlatani, sen­za appoggi politici, non vanno avan­ti. Quanti cittadini dovranno patire ancora, prima che i loro rappresen­tanti intervengano seriamente?

prof. Giovanni Panunzio (coordinatore nazionale di Telefo­no Antiplagio 338.8385999, comi­tato di volontariato in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni; e‑mail: antiplagio@antiplagio.org).

 

 

 

Telefono Antiplagio interviene anche sull'antisemitismo

ORIANA, LEGGITI IL LIBRO DI MATTIOLI

La vergogna e le parole del­la scrittrice Oriana Fallaci (pubblicate dal settimana­le Panorama del 18 aprile 2002), a difesa del popolo ebraico e ad offesa della Chiesa cattolica, evidentemen­te non tengono conto delle responsa­bilità dell'olocausto e della ferma po­sizione del Vaticano durante il secon­do conflitto mondiale: come riporta­to nel volume di storia Gli Ebrei e la Chiesa, di Vitaliano Mattioli, edito da Ugo Mursia Editore nel 1997.

Tale citazione non deve sembrare fuori luogo o fuori tempo, perché si dà il caso che studiosi, scrittori e intellettuali anticlericali non sappia­no o fingano di non sapere spero che tra questi non vi sia la Fallaci che il testo citato è stato censurato e ritirato dal commercio dopo appena un anno di vita, in quanto ritenuto scomodo: oltre che per i tedeschi, per gli stessi ebrei e per gli Alleati. Di ciò bisognerebbe vergognarsi! Quanto detto da Oriana Fallaci, pertanto, mi ha indotto a riportare alla luce (su Internet) l'opera di Vitaliano Mattioli consultabile gratuitamente poiché uno degli in­tenti del servizio di volontariato che mi onoro di rappresentare è quello di contrastare ogni forma di segre­tezza che ostacoli il raggiungimento della verità e impedisca al cittadino, in particolare alle nuove generazio­ni, di sapere e di capire. A mio parere, dopo la lettura de Gli Ebrei e la Chiesa sarà possibile, anche per Oriana Fallaci, esprimere un giudi­zio un po' meno affrettato e un po’ più equilibrato sul Vaticano e sulle vere cause del genocidio.

Per accedere alle pagine del volu­me: www.antiplagio.orglgliebreie­lachiesa.htm. Ringrazio per l'ospitalità e il coraggio i responsabili del sito "Articolo 18". g.p.

 

 

 

 

 

SE OMBRE E SOGNI OSCURANO LA RAGIONE

 

Spiritismo, scrittura automatica, esperienze di premorte e fantasie sul mondo dell'aldilà sono alcuni dei tanti fenomeni riconducibili alla psiche umana e all'inconscio. Uno studioso indica i criteri con cui li affronta e la valutazione che ne dà in rapporto alla religione.

 

di ARMANDO PAVESE, Vita pastorale 5,2002

 

Da quasi trent'anni sono ricercatore nel campo dell'occulto. Inizialmente ci fu la curiosità di vedere, conoscere, capire. Poi quando mi resi conto dei danni provocati dalla "fede" che molte persone hanno nelle pratiche paranormali, spiritiche, magiche e degli squilibri emotivi ed esistenziali indotti da queste credenze, mi posi la meta di spiegare razio­nalmente con la psicologia i fenome­ni occulti. Mi dissi che potevo dare alla Chiesa uno strumento, al di fuo­ri di quelli evangelici e teologici, per aiutare le persone vittime delle pratiche e credenze in un occulto apparentemente inossidabile e non spiegabile. Si strutturò così gradualmente negli anni, attraverso la pubblicazione di vari saggi inerenti alla parapsicologia, alla pranoterapia, a Sai Baba, alla magia, alla comunicazione con l'aldilà, un modello che costituisce una nuova branca della psicologia e che ho denominato psicologia dell'occulto. Questa trova fondamento definitivo con il saggio Poteri misteriosi della mente (Piemme, 2002). Nel saggio ogni settore dell'occulto viene esaminato e svelato alla luce della scienza: dallo spiritismo alle esperienze premorte, dai sogni premonitori alle scritture automatiche, da presunte possessioni diaboliche all'uso dell'ipnosi per regredire a presunte vite precedenti.

 

Scienza e fede in accordo

La fede in Cristo, che è al di fuori e sopra a una pletora di fenomenologie umane, finalizzate alla confusione, è il presupposto di ogni mia azione e scritto. Credo che la scienza. quella vera, non possa essere contraria alla creazione operata da Dio. Il fatto che il mio pensiero scientifico sia in sintonia con la posizione della Chiesa cattolica (che valuta negativamente le manifestazioni occulte) non è frutto di una mia succube posizione al credo religioso bensì la dimostrazione che scienza e fede possano accompagnarsi nel cammino verso la scoperta della vita.

Il fatto che il mio precedente saggio (Comunicazione con l'aldilà, Piemme, 1997) sia stato introdotto nella bibliografia della Nota pastorale della Conferenza episcopale dell'Emilia Romagna La Chiesa e l'aldilà (23 aprile 2000), nella quale troviamo anche alcune mie impostazioni scientifiche, è segno che il mio difficile cammino di ricercatore comincia a essere utile. La "psicologia dell'occulto" nasce per spiegare il perché dei fatti occulti cioè le motivazioni inconscie che stanno alla base degli stessi. Per questa ragione la trattazione parte dal concetto di inconscio e di dissociazione psichica e trattando di personalità multiple, da un punto di vista psichiatrico e psicologico, arriva ad assimilare la possessione spiritica alle personalità multiple, rilevandone però le differenze attraverso l'esame di una casistica idonea. La "psicologia dell'occulto" è una psicologia di confine e si propone di sondare, attraverso lo studio dei fatti occulti, il rapporto fra l'inconscio (cioè la parte non cosciente della psiche) e lo spirito eterno dono di Dio.

Nell'unitarietà inscindibile della creatura umana valuto l'inconscio come estrema appendice della nostra corporeità, cioè prodotto dei cervello e diaframma virtuale verso lo spirito. Nell'inconscio, che è il vero occulto, si gioca una singolare partita fra bene e male, poiché in base alle scelte coscienti (per essere chiari: scelta fra preghiera e seduta spiritica) si sviluppano meccanismi di creatività generati da automatismi del cervello per cui si danno vita alle ombre psichiche (cioè spiriti fasulli di defunti) e nascono i sogni medianici, cioè le fantasie sul mondo dell'aldilà. Ciò è tutto dimostrato con analisi e casi concreti. li demonio non ha bisogno di prendere la penna e scrivere. Ci pensano gli uomini con la loro ignoranza sulle dinamiche del nostro inconscio a fare le sue veci. Satana agisce nelle scelte a monte.

Si analizzano i casi di morte clinica apparente (Mca, o anche Epm: esperienza premorte) e si fa luce su un mito nascente ma illusorio. Si tratta anche dei casi alterati di coscienza e della creatività a loro inerente, degli automatismi culturali e religiosi (esicasmo e mantra) e dell'immensa produzione di opere redatta con scritture automatiche non spiritiche (Goethe, Walter Scott, Harriet Beecher Stowe, john Galsworthy, William Sharp). Tutte le idee occultistiche sono nate per mezzo di scritture automatiche frutto di dissociazioni. Spiritismo e scritture automatiche non sono fatti paranormali, ma effetto di dissociazioni creative. Per supportare queste conclusioni ci si avvale degli studi di Janet, Jung, Granone, Erickson e delle esperienze personali.

 

L'effetto placebo dello sciamano

Dal cappello magico del paranormale si può estrarre di tutto: fenomeni apparenti cioè falsi, e fenomeni reali. Facciamo una cernita.

"Apparenti" sono quelli avvolti nel manto del mistero, ma che risultano frutto di dissociazioni e di stati alterati di coscienza, di creatività umana e di suggestione profonda; tra questi troviamo, oltre allo spiritismo e alle scritture automatiche, anche la pranoterapia effetto di placebo che induce a "regressioni sintomatologiche" poiché il guaritore assume la valenza sciamanica della figura genitoriale, mentre il malato proietta su questa figura tutte le sue aspettative con autoproduzione di endorfine e altre sostanze chimiche. Non sono nemmeno paranormali le pratiche chiromanfiche e cartomantiche che si avvalgono di una normale comunicazione non verbale; tantomeno l'astrologia che è un condensato primitivo di simbolismi mirati a individuare caratteri tipici.

Ma se spiritismo e scrittura automatica "non sono" fatti paranormali, esistono o sono frutto di illusione? E se esistono come si collocano nel rapporto con la religione? Dopo una prima parte demolitrice è giunto il tempo della ricostruzione. Questa avviene al calor rosso della polemica scientifica contro una struttura di pensiero culturale, immobile da secoli, che valuta ogni fatto "non spiegabile" come frutto dell'azione di spiriti o di poteri stregoneschi.

I fatti paranormali "reali" esistono e si materializzano nelle forme telepatiche di azione sulla materia, come movimento di oggetti, raps, poltergeist, e, in misura limitata, anche nella precognizione che non è da intendere come la previsione di un fatto prima che accada, ponendo con ciò in discussione il libero arbitrio, ma la deduzione inconscia della possibilità più probabile sulla base di informazioni pervenute inconsciamente. Questi fatti rispondono a precise condizioni, la prima delle quali è di essere attivati dal pathos, vale a dire dalla sofferenza, dalle emozioni che non trovano sbocco esistenziale e da blocchi relazionali; poi si focalizzano in un "fattore di comunicazione" e in messaggi simbolici (i simboli sono il linguaggio dell'inconscio).

Non esistono doni, facoltà medianiche o di guarigioni e poteri. I poteri appartengono solo a Dio. I medium e i maghi si trovano solo a gestire suggestioni e patologie, che in molti casi possono anche degenerare in psicosi. Non si può vantare un potere quando l'accadimento dei fatti autenticamente paranormali (che lo scrivente definisce psicomiletici, perché generati dalla mente) dipende dall'inconscio. Poiché questo non si può condizionare non si possono produrre fatti a piacimento. Dunque non esiste alcun potere umano.

I fatti reali sono per lo più spontanei. Le culture pseudo-religiose (come lo spiritismo) possono essere l'input, l'humus che, in presenza dei pathos del soggetto, crea autentici fatti psicomiletici, valutati distortamente come prova dell'esistenza di poteri medianici o di spiriti che comunicano con scrittura automatica. Ma tutta questa tematica è ampiamente dibattuta nel mio saggio con 34 casi realmente accaduti (alcuni dei quali all'autore o alla sua famiglia); fra questi anche due di pseudo-possessione diabolica.

All'origine c'è un disagio

La nascita della "psicologia dell'occulto", che raccoglie l'eredità degli studi di scienziati del passato, getta nuova luce sui fatti psicomiletici, cioè quelli realmente paranormali, e rende possibile sciogliere un dilemma che immobilizza e imbarazza da secoli la Chiesa e la scienza. I fatti psicomiletici sono infatti naturali (e non prevedono l'intervento di poteri umani o di spiriti distorti). Dio ci ha fornito di una forma di comunicazione inconscia: questa è la realtà del "modello psicologico". Ogni fatto psicomiletico costituisce la comunicazione di un nostro disagio profondo che non trova sbocco. E una forma di canalizzazione della psiche. Tutti possiamo, in determinati momenti, soffrire di questo pathos che può anche nascere da un amore mistico verso Dio che non trova la sua libera espressione per contrasti e dinamismi del profondo. Essendo l'inconscio la porta aperta sullo Spirito è anche la sede di fenomeni che hanno prodotto equivoci secolari. Il sottoscritto ha sofferto di questo pathos e ha potuto essere laboratorio e studiare su sé stesso fenomeni che nella tradizione culturale avrebbero potuto essere varia